Tramite una recente Circolare, infatti, l’INPS ha fissato i criteri operativi delle nuove procedure per l’accertamento e la revisione delle minorazioni civili, stabilite lo scorso anno dalla Legge 114/14. E lo ha fatto, secondo il Servizio HandyLex.org, «forzando a proprio favore l’applicazione del disposto legislativo, con vantaggi e svantaggi per i cittadini»
La Legge 114/14 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari) si era posta anche l’obiettivo di semplificare le procedure di accertamento e di revisione delle minorazioni civili.
Come si legge in un approfondimentoelaborato dal Servizio HandyLex.org: «Una novità particolarmente rilevante riguardava proprio le visite di revisione. Nella normativa previgente, infatti, lo status relativo alla minorazione civile e all’handicap (Legge 104/1992) decadeva in occasione della scadenza dei relativi verbali di accertamento, anche se l’interessato era in attesa di visita di revisione. A causa dei ritardi “tecnici” di verifica della permanenza dei requisiti sanitari, all’indomani della scadenza eventualmente indicata nel verbale venivano pertanto sospese le provvidenze economiche (pensioni, assegni, indennità), si perdeva il diritto alle agevolazioni lavorative (permessi e congedi) e non si poteva accedere ad altre agevolazioni quali, ad esempio, quelle fiscali finché non fosse stato definito un nuovo verbale di accertamento. Con la Legge 114/14, invece, nel caso in cui sia prevista la rivedibilità, si conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefìci, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura».
Ora, ad alcuni mesi di distanza, l’INPS ha fissato con una propria Circolare (n. 10 del 23 gennaio 2015) i criteri operativi «forzando a suo favore – secondo HandyLex.org – l’applicazione del disposto legislativo» ed «“estromettendo” totalmente le ASL dalle visite di revisione che finora erano loro affidate, con vantaggi e svantaggi per il Cittadino: da un lato, infatti, i tempi dovrebbero essere abbreviati, non essendoci più il “passaggio” di verbali da ASL a INPS. Dall’altro, però, il Cittadino non ha più come referente la propria ASL e la sua sede fisica. Potrebbe, quindi, accadere che recarsi a visita comporti maggiori distanze e maggiori disagi».
«Di certo – sottolinea ancora la nota di HandyLex.org, di cui suggeriamo caldamente ai Lettori la consultazione – tale soluzione incontrerà il favore di molte Regioni che vedranno abbattersi i costi di accertamento presso le proprie ASL, ma al contempo ciò rappresenta un ulteriore passo verso la delega totale della valutazione della disabilità dal Sistema sanitario e sociosanitario nazionale all’INPS».
Fonte: superando.it
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