Il programma di “Torino. Verso una città accessibile” raccoglie oltre 170 appuntamenti – una sessantina dei quali dedicati al design – e coinvolge più di 150 enti, tra grandi e piccole realtà, a dimostrazione dell’attenzione che il mondo della cultura torinese dedica al tema dell’accessibilità, un concetto che si allarga al superamento delle barriere sociali, economiche e culturali.
A Torino, durante tutto il mese di ottobre, saranno realizzati laboratori, promossi spettacoli teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche e allestite mostre. Molte delle iniziative in programma sono definite “percorsi”: “Si tratta di visite all’interno di musei, in archivi, biblioteche o sul territorio da fare in gruppo e con l’accompagnamento di guide che aiuteranno i partecipanti a cogliere gli aspetti essenziali di una mostra, a scoprirne di nuovi, a viverle da prospettive diverse – spiega Francesca Leon, assessora comunale alla cultura -.
Alcuni di questi, benché studiati per le persone con disabilità, possono essere compiuti da chiunque. Nell’anno europeo dedicato al patrimonio si è scelto di lavorare sul tema dell’accessibilità universale riferita a strutture, servizi e attività culturali nella speranza di stimolare le istituzioni culturali ad aprirsi a pubblici nuovi”. Condividere pensieri, competenze ed esperienze è la via migliore per superare barriere che ostacolano la partecipazione culturale. E’ con queste intenzioni che l’Amministrazione Comunale si è impegnata nel coinvolgere enti, associazioni, musei, teatri, biblioteche, istituzioni culturali pubbliche e private.
All’interno del mese del patrimonio la città ospiterà, in diverse sedi, dal 12 al 21 ottobre, la seconda edizione di “TORINO DESIGN OF THE CITY 2018”, con una sessantina di appuntamenti che avranno sempre come filo conduttore l’heritage e l’accessibilità universale riferita a strutture, servizi e attività culturali, ovvero la capacità delle istituzioni di aprirsi a pubblici nuovi e lavorare sul loro rapporto con il proprio patrimonio culturale tangibile e intangibile.
Un evento internazionale il cui successo dello scorso anno è stato un impulso per continuare a lavorare per ridisegnare Torino partendo dai bisogni delle persone, progettando servizi che siano il frutto di processi condivisi, ideati insieme ai cittadini e alle comunità del territorio e valorizzando le diversità come elementi d’innovazione. Saranno proposti momenti di riflessione, dialogo e confronto con esperti, Istituzioni, Associazioni e Reti in vari luoghi della città che culmineranno nel FORUM INTERNAZIONALE DELL’ACCESSIBILITÀ ospitato nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino il 16 e il 17 ottobre. Una due giorni – che vedrà la partecipazione di rappresentanti delle Città di Copenaghen, Montreal, Gratz, Barcellona, Bologna, Carrara, Fabriano, Milano, Parma, Pesaro, Roma e Alba – in cui ci si domanderà cosa significano i termini accessibilità e inclusione in una città metropolitana, quali ostacoli si sono superati e quali rappresentano ancora barriere da eliminare. Si ascolteranno esempi di buone pratiche portate avanti da altre città, si farà il punto del percorso svolto nella nostra città e, con l’aiuto di esperti e la partecipazione di quanti sono interessati al tema, si cercherà di delineare un percorso e delle policy da attuare perché la cultura – sia essa materiale o immateriale – e il patrimonio culturale divengano un bene comune aperto e fruibile da tutti. Sarà il primo passo pubblico di un percorso per giungere a una più approfondita e puntuale attenzione verso i temi dell’accessibilità nelle sue diverse articolazioni: economiche, culturali e sociali, sensoriali, cognitive, fisico – percettive. Se l’accessibilità diventa condizione di senso anche per il patrimonio, individuare gli ostacoli che si oppongono a un suo uso quotidiano e consapevole diventa per noi tutti una priorità.
“Il Forum sull’accessibilità” rappresenta una formidabile occasione di confronto, un momento in cui Torino apre le porte all’innovazione con una riflessione a tutto campo sul futuro che vogliamo, perché la cultura è creatività senza confini, né barriere – afferma Francesca Leon -. La partecipazione sarà infatti la chiave di accesso al patrimonio di idee”.
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