Oggi 27 gennaio, nel Giorno della Memoria c’è un altro sterminio da ricordare, dopo la liberazione di Auschwitz da parte delle armate russe, c’è una pagina dolorosa e poco conosciuta, i progetto nazista di eliminazione di disabili e malati mentali, 300 mila persone, conosciuto come progetto dell’Aktion T4. Fu una sorta di mostruosa prova generale della Shoah, realizzata in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, perchè le persone con disabilità erano ritenute solo come uno sperpero di denaro per mantenerle non potendo lavorare.
Il progetto Aktion T4 è la realizzazione del concetto, enunciato da Alfred Hoche e Karl Bindin di “eutanasia sociale”. Già durante la prima guerra mondiale, negli istituti di cura tedeschi, si erano verificati decessi sospetti; le necessità del conflitto avevano reso le persone insensibili alla morte di soggetti la cui sofferenza era considerata dannosa per loro stessi e per lo Stato.
La messa in atto del concetto di eutanasia sociale fu relativamente semplice in Germania: infatti il nazismo sosteneva un programma di eugenetica, il cui obiettivo era purificare e migliorare la razza germanica. I malati cronici, i disabili, le persone affette da handicap fisici o mentali erano visti come parassiti che portavano via soldi alle casse dello Stato e che, riproducendosi, “inquinavano” la purezza della razza ariana. Si giunse quindi alla conclusione che bisognava impedire la riproduzione di questi soggetti. La comunità scientifica tedesca aderì con entusiasmo a questo progetto.
Come primo provvedimento venne varata nel 1933 la “Legge sulla prevenzione della nascita di persone affette da malattie ereditarie”, con la quale si autorizzava la sterilizzazione forzata di questi individui. Si cercò di convincere il popolo tedesco dell’utilità di questo provvedimento attraverso la diffusione di opuscoli, la radio e l’insegnamento nelle scuole.
La sterilizzazione avveniva attraverso intervento chirurgico, con l’utilizzo dei raggi X oppure previa assunzione di preparati chimici. Il dottor Clauberg fu, in questo senso, un vero e proprio pioniere della ricerca; in una lettera ad Himmler egli affermava di essere vicino all’invenzione di un modo per sterilizzare anche mille persone al giorno. Crudeli ed efferati esperimenti vennero condotti su centinaia di donne alfine di trovare il metodo più efficace e rapido per avviare migliaia di persone alla sterilizzazione di massa.
Il 1° settembre 1939 Hitler diede il via al progetto volto a “concedere la morte per grazia ai malati considerati incurabili secondo l’umano giudizio”, con un ordine che ancora oggi fa discutere per la sua effettiva validità. Venne scelta come base per l’organizzazione del progetto una villa di Berlino che si trovava al numero 4 della Tiergartenstraße; ciò ispirò il nome dell’operazione, Aktion T4. Le operazioni si svolsero in assoluta segretezza: vennero inviati migliaia di questionari negli istituti psichiatrici, al fine di conoscere la capacità lavorativa dei malati; successivamente quattro periti analizzarono i questionari e decisero il destino dei pazienti.
Le uccisioni, gli esperimenti, la sterilizzazione forzata,le sofferenze inflitte ai malati mentali furono opera anche di illustri psichiatri che avevano portato la psichiatria tedesca ai vertici mondiali affermando di prodigarsi per migliorare le condizioni dei manicomi e dei malati ma che si trasformarono in aguzzini dei loro pazienti in nome di una ideologia.
In soli due anni si giunse così all’eliminazione di ben 70.273 individui. La conclusione della guerra segna la fine dell’Aktion 14F13. Molti dei dottori e medici coinvolti in questa operazione non furono mai catturati ed alcuni di essi tornarono ad esercitare liberamente.
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