Recensione libri

“Ma erano soprattutto i passi dell’amore”

(Landon, op. cit., p. 226)

di Maria Stella Falco

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Nicholas Sparks, scrittore americano contemporaneo, scrive il romanzo sentimentale “I passi dell’amore” nel 1999, ispirandosi alla storia di vita della sorella minore Danielle, morta, l’anno successivo (2000) a soli 33 anni, per una malattia incurabile.

All’inizio del romanzo il protagonista maschile, Landon Carter (personaggio omonimo di uno dei figli dell’autore), ora adulto, ripercorre un periodo molto significativo vissuto a 17 anni, negli anni Cinquanta, a Beaufort: la sua storia d’amore con Jamie Sullivan.

La protagonista femminile Jamie Sullivan, come la sorella di Nicholas Sparks, è un’adolescente dolce e sempre allegra, impopolare a scuola, cattolica osservante. Tutto ciò che la ragazza desidera è realizzare il suo più importante desiderio (tra i tanti desideri che ha): sposarsi.

Quando scopre di essere ammalata di un cancro incurabile affronta sempre la sua malattia con positività, sostenuta da suo padre – un pastore battista.

Durante la sua malattia, complice una recita scolastica, incontra e conosce Landon, un ragazzo “ribelle” da poco lasciato dalla fidanzata. A Landon, Jamie, chiede di non innamorarsi di lei. Jamie, dunque, all’inizio, allontana Landon. Anche lui, per un lungo periodo, non riesce a immaginare di potersi innamorare di una ragazza come Jamie. Eppure, alla fine, questo succede. Anche quando scopre perché lei lo allontana, per la sua malattia, anche quando sa che l’amata non si salverà, le chiede di sposarlo.

Apprezzo il lavoro che qui recensisco perché è un romanzo sentimentale basato su una storia di vita vissuta. Inoltre, apprezzo il romanzo perché, attraverso parole che restano nel cuore, testimonia e racconta la forza, la resilienza ed i sentimenti di chi deve affrontare situazioni di vita difficili.


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Di Maria Stella Falco

Sono Salentina della provincia di Lecce, socia e collaboratrice volontaria, curo la Rubrica Esperienze Accessibili sul blog ItaliAccessibile. Ho sempre amato scrivere, poesie e racconti, articoli. Ho una disabilità motoria e considero “la disabilità una manifestazione creativa di una speciale normalità. In un mondo globalizzato, grazie alla diversità di ognuno.", come ho scritto nella mia tesi triennale in Letteratura Italiana contemporanea. Da quando un incontro mi ha permesso di rivalutare la mia vita e la mia disabilità, mi impegno nel sociale a diffondere la “cultura della disabilità” con tanto entusiasmo…

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