Ieri, insieme alla mia famiglia, ho visto al cinema il nuovo film di Checco Zalone, già dopo la prima giornata di esordio campione di incassi.
“Quo vado”, avrei detto tempo fa! Fin da piccola, infatti, il mio rapporto con il cinema ha fatto i conti con le mie paure che, fino all’anno scorso, mi hanno impedito, soprattutto nei periodi più difficili della mia vita, di guardare film nelle sale cinematografiche.
Tutto ciò non mi ha mai impedito di apprezzare e interpretare i lavori cinematografici (pure inerenti la disabilità), specie italiani, che visionavo grazie alle piattaforme tv attualmente diffuse.
Le cose sono cambiate, sono cambiata io, sono cresciuta e ho ripreso ad andare volentieri al cinema.
Ammetto che ho trovato originale la scelta dell’entourage di Zalone di non diffondere in tv scene del film “come promozione”. Gli sketch preparati ad hoc per “invitare” la gente al cinema, già quelli, mi hanno fatto sorridere, e mi hanno fatto, appunto, venir voglia di andare al cinema.
Insieme alla mia famiglia, ho scelto di non partecipare alle prime proiezioni, nel primo giorno. Ci sarà troppa fila per accedere, pochi posti in sala, abbiamo pensato.
Ieri mattina abbiamo comprato i biglietti, presso la biglietteria del cinema prescelto per vedere il film.
Sapevo di poter ottenere la “tariffa agevolata” per quanto riguarda il mio biglietto (a metà prezzo), ma ignoravo l’ulteriore agevolazione offerta dalla produzione, da Medusa: il mio biglietto, infatti, ha avuto un costo pari a 0 €. Inoltre, sempre presso la biglietteria del cinema, ho saputo che avrei potuto (e infatti così ho fatto), entrare al cinema da un’entrata secondaria accessibile, in modo da non trovarmi tra la calca.
Tutti sappiamo, come ho scritto all’inizio, che questo film ha (giustamente, perché è “ben fatto”, secondo me), ottenuto il “pienone”, il boom di incassi. Nell’orario della prima proiezione giornaliera (alle 17.00) la sala era affollatissima, piena di gente, di famiglie con bambini, anche piccoli. Inoltre, mi ha sorpreso la presenza di molte persone in sedia a rotelle, soprattutto bambini e ragazzi.
Tutti, in sala, abbiamo sorriso e riflettuto…In ogni caso, per ora, vi auguro solo buona visione. Le riflessioni le rimando a dopo le Feste, perché altrimenti perdete la possibilità di “scoprire” la trama (e altre soluzioni originali in merito alle modalità di proiezione del film), ben scritta, tanto da far sorridere e soprattutto riflettere, ribadisco, offrendo anche spunti inerenti “l’immaginario collettivo” circa la disabilità….
Scopri di più da ItaliAccessibile - BLOG TURISMO ACCESSIBILE, ACCESSIBILITÀ E SPORT DISABILE
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.