Osservatorio EUROPCAR / DOXA Osservatorio EUROPCAR / DOXA

Per quasi 10 milioni di italiani, il 16,4% delle famiglie, andare in vacanza è ancora difficile. Troppe barriere architettoniche, servizi non sempre adeguati, poca informazione. E, a sorpresa, i più colpiti sono le famiglie numerose o con bambini piccoli e i turisti con animali domestici al seguito.
Eppure l’accessibilità nel turismo vale un tesoro di decine di miliardi di Euro.

 

 Osservatorio EUROPCAR / DOXA
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Milano, 10 giugno 2015 – Sono quasi 10 milioni, il 16,4% delle famiglie, gli italiani che in vacanza riscontrano problemi di accessibilità, un esercito di turisti che, se potesse muoversi grazie a servizi adeguati, metterebbe in moto un giro d’affari diretto di 11,7 miliardi di Euro (0,74% del PIL nazionale) e una spesa indiretta, incluso l’indotto, di 27,8 miliardi (1,75% del PIL).
Sono i primi e più rilevanti dati che escono dall’undicesima edizione dell’Osservatorio Europcar che ogni anno, con l’Istituto di ricerca Doxa, fotografa gli stili di vacanza degli italiani. Per la prima volta nel nostro Paese, seguendo gli studi commissionati sul tema dalla UE, si sono prese in considerazione non solo le persone con disabilità motorie o sensoriali e i senior, ma anche categorie come i malati cronici, i turisti che viaggiano con i loro animali domestici, le famiglie numerose e con bambini piccoli. E proprio da questa volontà di andare oltre alla definizione “classica” di accessibilità, arriva il primo dato sorprendente: oltre il 50% di richiesta di servizi e strutture accessibili arriva dalle famiglie numerose e con bambini piccoli (3,8 milioni di persone) o da chi va in vacanza senza lasciare a casa o affidare ad altri la cura del suo cane o del suo gatto (1,8 milioni).

Un’altra sorpresa arriva dal confronto con gli altri Paesi europei, dal quale l’Italia esce a testa alta: anche se molto si deve ancora fare, per il 58% degli intervistati la situazione italiana è meglio o uguale a quella europea e per quasi la metà degli intervistati (49%) nel nostro Paese l’attenzione su questi temi è decisamente cresciuta negli ultimi anni.
Spesso è proprio all’inizio del viaggio che si incontrano i primi problemi. Passa l’esame nel complesso l’aereo (bocciato solo dal 18% degli intervistati) con un 56% di gradimento, paga un prezzo alto il treno (46% è per nulla o poco contento) che sconta anche le carenze infrastrutturali di molte stazioni. Proprio l’eliminazione di barriere architettoniche, una volta giunti a destinazione è richiesta dal 63% degli intervistati: scalini e passaggi stretti toccano non solo le persone con disabilità fisiche o sensoriali (76%) e i senior (73%), ma anche i malati cronici (74%), le famiglie con bambini piccoli (59%) e, dato abbastanza sorprendente, anche chi viaggia con animali (67%). Ma anche l’assistenza sanitaria è richiesta con forza da tutti i target. Su cosa dovrebbero concentrarsi principalmente quindi gli operatori turistici locali, sia privati che pubblici? Per prima cosa sul monitoraggio della reale esistenza e sulla qualità dei servizi offerti (lo chiedono il 77% dei malati cronici e il 75% delle famiglie con più bambini) e, in seconda battuta, sulla formazione che è intesa non solo come competenza e preparazione per affrontare problemi specifici, ma anche come capacità di fornire indicazioni utili e aggiornate sulla accessibilità di un museo o sulla presenza di uno spazio giochi per bambini nell’albergo. Emerge con forza l’importanza dell’informazione quale fattore abilitante per l’accessibilità: se internet in generale (64%) e i siti di enti pubblici nello specifico (40%) restano le fonti privilegiate d’informazione al momento di organizzare la vacanza, è ancora forte il valore del passaparola tra amici e conoscenti (39%) soprattutto per la sua capacità di veicolare e di trasmettere quella componente immateriale che riguarda in genere l’accoglienza e che si traduce in cortesia, attenzione, disponibilità degli operatori. È significativa invece la tendenza a cambiare completamente destinazione (39%), segno non tanto o non solo di insoddisfazione, ma di ricerca continua di situazioni sempre più confortevoli o adatte ai propri bisogni. Nell’anno di Expo non poteva mancare un dato sulla manifestazione milanese: il 22% delle famiglie con particolari esigenze turistiche ha svolto già una ricerca sull’accessibilità dei padiglioni (valutazione positiva per il 59%) e il 41% farà una visita sicuramente o molto probabilmente.

In conclusione l’Osservatorio Europcar-Doxa, mette in evidenza gli enormi vantaggi in termine economici, di occupazione e in ultima analisi di immagine, che il nostro Paese potrebbe ricavare da un turismo veramente per tutti ma anche la necessità che i singoli operatori possano contare sul supporto di una regia comune, anche istituzionale, che organizzi l’offerta dei differenti servizi in modo coordinato ed efficace sul territorio.

(Fonte: Osservatorio EUROPCAR / DOXA – Dragonetti&Montefusco Comunicazione)


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Di Redazione di italiAccessibile

Responsabile del blog Pierpaolo Capozzi

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