Riccardo Cesano, salentino, classe ’88, nel 2012 si laurea in Scienza delle Comunicazioni con una tesi in “Pedagogia della comunicazione” intitolata “Narcisismo digitale e collettivo, la dinamica narcisistica al tempo dei social network”. Su Fb cura settimanalmente la pagina “Culturaaccessibile”. Credo che ci sia molta verità verità e forza in titoli come quello del suo saggio-racconto autobiografico, recentissima autopubblicazione, “A cuore aperto”. Quella di Cesano, è un’ importante opera di ricerca sul tema della disabilità, con importanti frammenti di vissuti personali e acuti spunti di riflessione. Ottimi pure i suggerimenti bibliografici per interessanti approfondimenti.
Premessa: rinnovandoti i miei complimenti e l’apprezzamento della tua opera, perdonami
qualche domanda da cui potrebbe sembrarti che sono un po’ in disaccordo con te….
D. Ciao Riccardo, presentaci il contenuto della tua autopubblicazione.
R. Cara Maria Stella, cari Lettori, ho deciso di scrivere “A cuore aperto” per raccontare un mondo che in realtà non si conosce. Giustamente come, in tutte le discussioni, lascio al lettore la possibilità di farsi un’idea. Sempre orientato verso il bene e la luce,
D. Hai scritto il tuo punto di vista sulla disabilità, e su come la vivi, “a cuore aperto”, per “la divulgazione in materia (…) che ancor oggi latita”, per “tentare di “cambiare” la concezione della disabilità e la posizione dei disabili”. Molto si deve fare per la divulgazione in materia di disabilità, ma credo che questo, a lungo andare, possa diventare un luogo comune, non credi? Oggi moltissime persone disabili, e non solo esperti dell’ambiente, si raccontano, dicono il loro punto di vista in fatto di disabilità. Quando si scrive, si tende a “giustificare” (troppo) l’opera. Non pensi anche tu che sia così?
R. Ti confermo quello che hai letto nel saggio, rimembrando l’assolutamente necessaria discussione sul tema, dunque cambiare la concezione della disabilità. Se si focalizza l’attenzione sull’associazionismo per disabili, capiamo che è troppo semplice farli disegnare o cantare… Ascoltiamoli e portiamone, avanti le aspirazioni. In definitiva, essere operatori sociali o medici, può voler dire conoscere le patologie ma non la disabilità vissuta,
D. Il prof. Santoro, dopo la discussione della mia tesi di laurea magistrale, in cui, anche, mi sono raccontata, disse: “Parlare di sé è difficile, è molto difficile, ma è importante”. Parole che non dimenticherò, anche grazie a queste, continuerò a raccontarmi, a dire la mia. Quanto è stato difficile scrivere di sé, se lo è stato…
R. Molto, ma è stato necessario sia per me che per chi leggerà, anche per vincere e dare un nuovo significato al termine PUDORE, che nell’opera s’intreccia con il termine RISPETTO.
D. Mi ha colpito il tuo sottotitolo: perché hai deciso di scrivere “ciò che non approvi” sul tema? Mi sembrano parole troppo esplicite. Potresti “spaventare” chi legge. Secondo Silvia Cazzato che, nella Prefazione, ben riassume il taglio e il valore del tuo scritto, “parti” dal “ tema della disabilità visto in relazione alla maniera con cui il mondo la tratta/accoglie/rifiuta/fraintende”). Quando ho scritto in materia, ho scelto di inserire questo genere di considerazioni “tra le righe”.
R. Vedi, si torna un po’ alla prima domanda, dopo quasi trenta anni di vita con disabilità, la rabbia è tanta, nel constatare la quasi totale non conoscenza da parte della società, nonché la presenza di molti millantatori (tutti e nessuno ); in seno a questa situazione di rabbia per anni somatizzata, ho ritenuto che un saggio di protesta sarebbe stata una buona presentazione al mondo .
D.) Motiva tua scelta di autopubblicarti. Concretamente, come hai realizzato questa tua scelta?
R. Auto-produzione soprattutto per testare la mia capacità di divulgazione ed il reale interesse al tema. Concretamente si è realizzata a lecce, seguendo le orme di amici che mi hanno preceduto con altre pubblicazioni .
Nel ringraziarti per il tempo dedicatomi, resto a disposizione per ogni chiarimento, proposta, evento divulgativo a Culturaaccessibile, mia pagina Facebook Grazie sempre con il cuore aperto.
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