Presentato il progetto per imbarcare persone disabili direttamente in gondola insieme alla carrozzina. Mancano solo i fondi per farlo partire
Venezia la bella, Venezia l’unica, Venezia la magica. Quando si potrà finalmente dire anche Venezia l’accessibile? E’ una domanda provocatoria, la nostra, ben sapendo che la perla della laguna è un crocicchio di ponti, e per questo, volenti o nolenti, una sorta di emblema stesso delle barriere architettoniche urbane. Del 2004 è l’adozione del PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) di Venezia, ma tanto è il lavoro ancora da fare. E lei, la bella per eccellenza, meta tra le più gettonate dai turisti di tutto il mondo, non può arrendersi al fatto di non poter essere visitata da chi abbia disabilità di tipo motorio. E si tratta di un gran numero di persone, per le quali la visita di questa città rimane ancora un’utopia. Ora, un progetto per rendere l’imbarco alle gondole accessibile alle persone con disabilità motoria vuole ribaltare la situazione e buttare giù un bel po’ di barriere. Ne parliamo con l’ideatore, il gondoliere Alessandro Dalla Pietà , dell’Associazione Traghetto Ferrovia.
Alessandro, tu gestisci, con altri colleghi, lo stazio (il punto di attracco e stazionamento) di gondole di Piazzale Roma, porta d’ingresso a Venezia da parte di chi vi giunga via terra. Vedi quindi arrivare un gran numero di turisti e visitatori. Perché questa idea rivolta alle persone con disabilità motoria?
L’l’idea di “Gondole senza barriere” è nata dalla consapevolezza di essere particolarissimi artigiani, e dalla voglia di condividere con altri questo piacere. In vent’anni di esperienza sono stato decine di volte testimone dello sguardo frustrato di persone in sedia a rotelle, a cui veniva negato il piacere di salire in gondola in sicurezza. Abbiamo deciso quindi di sviluppare questo progetto perché Venezia viene visitata ogni anno da persone disabili, e molti si aspettano servizi adeguati e una città per tutti. Vorremmo inoltre lanciare un messaggio di speranza, e incentivare tutti gli operatori turistici a migliorare le proprie strutture e renderle accessibili, contribuendo a creare una cultura dell’accoglienza aperta. E non solo Venezia accessibile per i turisti, ma anche per gli stessi veneziani: in città ci sono molti disabili residenti, si stima tra i mille e i duemila.
A grandi linee so che il progetto, depositato lo scorso febbraio in Comune, prevede una riva leggermente modificata con una rampa al posto di gradini per permettere alla persona di entrare direttamente in gondola in carrozzina. Me lo spieghi un po’ più nel dettaglio?
Il progetto prevede la costruzione di un passetto galleggiante e un sollevatore che ci permetterà di imbarcare il disabile insieme alla carrozzina direttamente in gondola, senza bisogno di farlo scendere o sollevarlo dal mezzo. Per progettare al meglio questo sistema ci siamo avvalsi della fondamentale consulenza della UILDM: attraverso la supervisione di loro personale qualificato, progetteremo una struttura in grado di imbarcare l’80% dei disabili motori. Tutte le operazioni di trasbordo saranno seguite da personale adeguatamente formato, per garantire la massima sicurezza all’utente.
Il punto di imbarco e sbarco si troverà a Piazzale Roma, la nuova porta della città , adiacente alla stazione dei treni, all’isola nuova del Tronchetto, al people mover, e alla zona del porto crocieristico. Punto quindi nevralgico per chi arriva da fuori.
Il tuo progetto ha incontrato il supporto, tra gli altri, della Cigl, dell’Università Ca’ Foscari, del regista Aldo Bisacco: in molti credono che le gondole senza barriere siano possibili. Come hai messo in piedi questa squadra?
Partendo dal presupposto che il nostro è un obiettivo che portiamo avanti senza coinvolgimenti di parte, politici o di interesse, la strada non è stata esattamente in discesa. Dall’inizio ho ricevuto la collaborazione dell’ info handicap CIGL, nella figura della signora Dal Borgo, e dell’ingegnere Pier Luigi Moro, che ha curato la progettazione. Anche dall’ateneo veneziano di Ca’ Foscari non è mancato il supporto al progetto, con l’interessamento da parte della dottoressa Anna Cardinaletto, responsabile con delega del rettore per le disabilità , e il pieno appoggio del progetto da parte del prof. Van del Borg docente di economia del turismo, che molto crede in Gondole senza barriere. La collaborazione con Ca’ Foscari mi ha anche permesso di portare a Gitando.all il progetto e farlo conoscere a rappresentanti di istituzioni europee legate al turismo.
Quanto all’iter di approvazione, Gondole senza barriere è stato depositato in comune a Venezia, mettendone a conoscenza, oltre al primo cittadino, Giorgio Orsoni, anche il vicedirettore generale del Comune, Luigi Bassetto, e il consigliere Comunale Giuseppe Toso, delegato del Sindaco sui temi dell’accessibilità e mobilità delle persone disabili. Inoltre, per dare visibilità all’iniziativa, a breve gireremo col regista Aldo Bisacco (lo stesso del videoItalia paese ospitale, ndr), un video dedicato.
Come spesso ricordiamo, il turismo per tutti non è solo un segno di civiltà , ma una leva di business che potrebbe, in particolare in questi tempi di crisi, rappresentare la chiave di volta per superare l’empasse. E’ stato colto questo importante aspetto del progetto? Credi che la persona disabile come fruitore di servizi turistici sia un’immagine acquisita dal comparto turistico veneziano?
A Venezia, quanto al turismo accessibile, c’è tantissimo da fare. Al di là dell’assistenza, il disabile cerca la possibilità di acquistare dei servizi idonei alle proprie esigenze, e gli operatori turistici di tutti i rami dovrebbero adeguarsi per dare un segnale di consapevole e maggiore civiltà . Ricordo ancora una volta che, numeri in mano, in tutta Europa la domanda di turiamo accessibile è molto alta. E le ricadute economiche sono evidenti: se si considera che la persona disabile viaggia accompagnata mediamente da due persone, ci rendiamo conto dell’indotto che una attenzione a questo aspetto del turismo potrebbe portare all’intera città .
Bello il progetto, condivisi gli obiettivi, ma. C’è un ma. Per partire manca il carburante, ovvero i finanziamenti. La cifra, non esorbitante, si aggira sui 50mila euro, che al momento mancano. A questo punto che si fa?
Per realizzare il nostro progetto sono necessari circa 50.000 Euro, che al momento non abbiamo. E’ quindi aperta una raccolta fondi rivolta a chiunque abbia desiderio di prenderne parte. Chi volesse sostenere l’iniziativa può prendere un primo contatto con me alla mail dpalex1@gmail.com o al cell. 3701183681, entrando a far parte di un progetto che permette a chi ne fa parte di contribuire alla qualità della vita dell’altro. Sottolineo il fatto che sulla raccolta e gestione fondi ci sarà una supervisione da parte della Cigl per garantire la trasparenza del tutto. La nostra idea è quella di offrire un servizio fruibile e garantito, supportato dal sito internet www.gondolas4all.com attraverso il quale si potrà prenotare il tour in gondola grazie alla onlus “Gondole senza Barriere” creata da me e da un piccolo gruppo di amici, con la finalità di sostenere la disabilita nell’infanzia, con cure, strategie, scolarizzazione e socialità . Uno strumento per trasmettere il senso di Gondole senza barriere anche in altri ambiti, promuovendo lo stesso concetto di ospitalità per tutti all’intera perla che è Venezia.
La rivoluzione culturale a volte percorre strade inaspettate. Stavolta può partire da una carrozzina: in gondola, a spasso per una Venezia nuova e per tutti.
(Fonte: Disabili.com)
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