di Maria Stella Falco
Nel precedente fine settimana, insieme alla mia famiglia, ho trascorso due giorni tra San Foca e Torre dell’Orso (Lecce). Prima di “partire”, che è una “parolona” dato che ci siamo spostati solo pochi chilometri, mi sono messa in contatto con i responsabili di “Viaggiare disabili”: per capire se, già da subito, avrei potuto segnalare qualche struttura accessibile (l’albergo, ho pensato)!
Giunti a San Foca, prima di arrivare in albergo, però, ci siamo “imbattuti” in una realtà accessibile di cui avevo solo letto qualcosa e scritto, proprio per ItaliAccessibile, qualche rigo in un mio precedente articolo sulle spiagge libere e attrezzate nel Salento.
Ricordo di aver visto il mare e una barriera “sali-scendi” di quelle che si usano per regolare l’entrata-uscita delle auto da determinate zone (parcheggi, in questo caso). Ho intuito di essere vicino a una spiaggia, a uno stabilimento, proprio mentre i miei famigliari cercavano di scoprire dove avremmo potuto trascorrere qualche ora al mare, prima di andare in albergo!
C’erano un po’ di scale qua e là lungo il litorale ma poi ho potuto scorgere anche “un accesso accessibile”. Poco prima dell’entrata accessibile era posizionato un cartello: “Tutti al mare”. “Bello, mamma, questa spiaggia deve essere stata attrezzata grazie a qualche progetto di cui ho scritto per il blog! Chiedete conferma! Poi scenderò pure io dalla macchina, per andare a mare!”. “Però per raggiungere il bagnasciuga useremo la sedia, siccome non sappiamo quanto c’è da percorrere”!
Per farla breve, ci trovavamo sul Lungomare Matteotti, 57, a San Foca, una delle marine di Melengugno (Lecce), nei pressi di una spiaggia libera, gratuita e attrezzata, voluta, progettata e realizzata, in tempi record, da Gaetano Fuso. Gaetano è stato sostenuto dal gruppo di amici “Pazzi per Gaetano”; dalla giovane Associazione “2HE” di Calmiera (il cui motto è “Io posso”) e di un’importante campagna di raccolta fondi (bellissimi tutti i gadget, io ho comprato una maglietta!).
Al lato di una pedana, su cui è possibile muoversi con ausili o mezzo motorizzato, sono disposti, sempre su spazio accessibile, tutti i servizi in favore di chi può averne bisogno: spazio accoglienza, infermeria, toilette; sei postazioni mare e/o relax – con lettino , sedia, ombrelloni.
Io ho scelto di non usare le postazioni attrezzate ma di dirigermi, con l’aiuto dei miei e del personale, verso il mare, per lasciare il posto a chi poteva avere più necessità di me!
“Gaetano voleva avere la possibilità di vedere i suoi figli al mare, per essendo stato colpito dalla SLA da due anni. Ha dato la possibilità a tante persone di vivere il mare con la propria famiglia … Merito della collaborazione fruttuosa tra “privati” e del Comune che ha sbrigato in tempi record la varia burocrazia per le concessioni”.
Poco prima il Responsabile – a cui ho anche parlato un po’ del progetto “Viaggiare disabili” – mi aveva fatto presente che la spiaggia accoglie tutti, tante persone”. “Ho letto qualche parere: qualcuno ritiene che questo posto sia una “zona” solo per malati di SLA!” “No, si dovranno fare prossimi adeguamenti per migliorare ulteriormente l’accessibilità del luogo, ma così come è stato pensato e realizzato, il luogo è pronto ad accogliere tante persone, disabili e non disabili, con questa piuttosto che quella necessità particolare”.
Durante le due lunghe mattinate passate in spiaggia a San Foca ne ho avuto conferma: il personale è disponibile con tutti; aiuta tutti a vivere “un’esperienza piena” che arricchisce quella “vita piena” che tutti hanno il diritto di vivere, di godere. “Voglio vivere una vita piena” è pure il mio motto, da sempre, soprattutto da quando ho ripreso in mano la mia vita!
Facendo il bagno o prendendo il sole, ho visto molte persone, accompagnate da personale specializzato, entrare in acqua con la sedia job. Il tempo meteorologico ci ha regalato belle giornate in cui è stato possibile garantire l’accesso in acqua con la sedia job (quando il vento è forte – mi ha spiegato il bagnino – è sconsigliato permettere l’accesso con la sedia job, per sicurezza).
Il primo giorno, come ho scritto, ho raggiunto il bagnasciuga con la sedia a rotelle; il secondo giorno, invece, l’ho raggiunto con i miei tripodi; per la prima volta in vita mia ho fatto una foto, in piedi con i tripodi, vicino al mare (di solito, in tutte le foto al mare, sono seduta). Non solo, il secondo giorno, prima di andare via, ho “preteso” un servizio fotografico vicino a tutti “i punti più belli e artistici. Rimando alle foto a corredo dell’articolo!
In ultimo, non per importanza, vi segnalo che (come è indicato sulla brochure), per prenotare una postazione attrezzata si può telefonare – tenendo conto che la struttura chiuderà, per quest’anno, il 15 settembre 2015 – al numero 366-1810331; scrivere alla mail: terrazza.ioposso@gmail.com
A tutti voi, buon fine e…state in ItaliAccessibile”
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