Basta fermarsi pochi minuti nei pressi dei parcheggi dei supermarket della città ed eccoli che arrivano puntuali e decisi ad occupare i posti riservati ai diversamente abili con le loro auto.
La scena non cambia nei pressi della stazione centrale: c’è chi sosta con la macchina per qualche minuto e va ad accomodarsi al bar, c’è chi spera di cavarsela attivando le “quattro frecce”, c’è poi chi se ne frega altamente e non solo occupa un posto riservato ma riesce pure ad ostruire la rampa d’accesso al marciapiede.
Se Benevento punta a diventare città “solidale” e “sostenibile” ecco da dove cominciare: multe salate ai trasgressori che occupano senza il minimo rispetto i posti auto riservati ai diversamente abili.
Una pratica purtroppo molto frequente nella città sannita, specialmente nei pressi dei centri commerciali o dei supermercati.
La situazione più incresciosa l’abbiamo riscontrata proprio nei parcheggi dei supermarket: solitamente sono cinque o sei i posti riservati ai diversamente abili e si trovano proprio al centro dell’area parcheggio.
Ci siamo fermati dieci minuti in un supermercato della zona alta della città ed abbiamo certificato il malcostume “made in Benevento” con persone che sostano senza problema sugli stalli ‘gialli’.
Scendono dalle loro auto, assolutamente noncuranti, e raggiungono l’entrata del supermercato.
Ci avviciniamo alle vetture in sosta, nessuna presenta “pass” sul cruscotto. Succede una, due, tre volte.
Appena il posto si libera, a ruota, ne arriva un altro di maleducato. Chiediamo ad un dipendente della struttura che allarga le braccia e ci confida: “E’ normale, la gente se ne frega”. Tutto qua?
“C’è una persona addetta al controllo – ha assicurato – ma non riesce a tenere a bada tutti. Servirebbero le catene!”.
Non va affatto meglio in città: Viale Atlantici, viale Mellusi, Rione Ferrovia, Rione Libertà, ovunque infrazioni.
Appena ci si trova davanti ad un’arteria trafficata, ecco spuntare auto parcheggiate in ogni dove, pure sulle rampe d’accesso ai marciapiedi.
I casi più assurdi tra l’area pedonale della stazione centrale e via Mariano Russo: tutti i posti riservati ai diversamente abili sono occupati e nessuna delle auto in sosta presenta il ‘pass’.
Occorre attendere solo qualche minuto ed ecco arrivare la giovane proprietaria di un Suv nero in sosta irregolare: la avviciniamo, ci guarda incredula e sorride e se la cava con il classico: “Ah, non me ne ero accorta, scusate!”.
Va peggio qualche minuto dopo con un signore sui 60 anni che torna a prendere la sua auto con il quotidiano sottobraccio.
Alla nostra protesta risponde malamente, poi ha pure da ridire: “E’ logico che parcheggio qua! Dove la devo mettere la macchina? La colpa è del sindaco che ha “messo” tutto questo marciapiede”. Che sconfitta!
[banner]A rincarare la dose è Pierpaolo Capozzi, responsabile del blog ‘ItaliAccessibile’ che si occupa, appunto di abbattimento delle barriere architettoniche, con un occhio di riguardo alle opere turistiche: “Mi trovo tutti i giorni ad affrontare questi problemi di accessibilità e diritti negati – ha confidato ai taccuini di ‘Dem24‘ – ogni giorno le persone con disabilità incontrano seri problemi quando vanno al lavoro, vanno a fare la spesa, vanno in vacanza o escono con i loro amici”.
Anche Pierpaolo ha una disabilità motoria e vive sulla sua pelle l’inciviltà dei suoi concittadini: “Purtroppo i maleducati esistono. Benevento non è una città a misura per una persona con disabilità. Quando mi sposto con la mia auto adattata devo sopportare i parcheggi in doppia o persino tripla fila, posti riservati ai disabili occupati da persone che non ne hanno il diritto, oppure “sfruttano” con ignava arroganza pass di familiari titolari del cartellino.
Poi non parliamo delle rampe o marciapiedi piene di auto, dove una persona con disabilità in carrozzina deve fare slalom tra le auto.
Molte volte poi mi è capitato che ho dovuto chiamare i vigili urbani perchè il posto riservato era occupato. E dopo diverse ore e chiamate, (forse) arrivavano per fare la multa. Negli ultimi mesi anche attraverso il blog ho cercato di sensibilizzare la cittadinanza su questo tema con collaborazioni con associazioni locali per cercare di rendere accessibili eventi e manifestazioni anche a Benevento.
Dapprima con l’Associazione Benevento Longobarda, attraverso la creazione di Tour accessibili, oppure attraverso le denunce sui media locali di situazioni di inaccessibilità e barriere architettoniche (Arco del Sacramento e Chiesa di Santa Sofia).
Certamente c’è ancora molto da fare.
Per far cambiare mentalità e sopratutto politiche rivolte alle persone con disabilità ci vuole tempo e costanza”.
Una constatazione amara ed un monito finale: “La Polizia Muncipale e le istituzioni dovrebbero dare più di una mano, cercare di venire incontro ai bisogni attraverso un dialogo diretto che è la cosa che manca! Credo che la causa di questi comportamenti dei cittadini beneventani è si dovuta all’inciviltà individuale, ma anche una vecchia cultura da estirpare!. Una cultura dove ancora la persona con disabilità viene vista come vittima, come persona da assistere e non con una persona che ha bisogni particolari che vorrebbe vivere in un mondo accessibile e tollerante”.
(Fonte: http://dem24.it di Gaetano Vessichelli)
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