Il metallo più prezioso arriva da una delle atlete più esperte e vincenti della delegazione italiana, Martina Caironi. La neo-capitana azzurra ritorna finalmente a dire la sua nei 100 T63 dopo il lungo periodo lontano dalle competizioni internazionali, e lo fa agguantando con facilità l’ennesima vittoria della sua decennale carriera. La campionessa paralimpica di Londra 2012 e Rio 2016 riprende possesso del titolo conquistato a Berlino 2018 con un crono di 15.01, spiazzando la coppia svizzera Elena Kratter (15.94) e Sofia Gonzalez (16.50).
La portacolori delle Fiamme Gialle, al suo 20^ podio in tricolore, manda così un bel segnale alle compagne di squadra Ambra Sabatini, nuova primatista del mondo di specialità, e Monica Contrafatto, entrambe assenti in Polonia, per sognare una possibile tripletta alle Paralimpiadi di Tokyo: “Qui mi sono mancate le mie due compagne che sono anche le mie migliori avversarie. Non vedo l’ora di scendere in pista con loro. Oggi però non sono molto soddisfatta del mio tempo perché non credo rifletta il mio stato di forma attuale. Ho sentito molto la temperatura fredda a livello di moncone e ho sofferto le lunghe ore di attesa prima di gareggiare stasera, con un sali e scendi dal punto di vista nervoso. Vorrei rivedermi la gara perché è la seconda volta che provo la partenza infilata con il primo appoggio sulla gamba della protesi tesa e vorrei capire meglio come sono andati i primi appoggi, sicuramente i più critici per me”.
L’argento della giornata lo porta a casa Arjola Dedaj nei 100 T11. L’atleta italo-albanese, con la guida Andrea Rigobello, taglia il traguardo in 13.51, stesso tempo della batteria vinta in mattinata, dietro all’ucraina Yuliia Pavlenko. La pluridecorata continentale da Swansea 2014 torna su un podio importante dopo la maternità: “Sono contenta perché piano piano le grandi soddisfazioni ritornano. Dedico tutti questi enormi sforzi a mio figlio Leonardo che sta soffrendo per la nostra mancanza (riferita anche al compagno di vita e di Nazionale Emanuele Di Marino). Ci voleva tempo per rimettersi in forma dopo il parto e spero che questi risultati possano servire a difendere il diritto alla genitorialità di noi donne atlete”.
Nel salto in lungo T44-64 maschile, una delle gare più attese di questo Europeo, è sempre Markus Rehm a dettare legge con una prestazione stratosferica da record del mondo. Il pluricampione tedesco atterra a 8,62 e trova sulla sabbia 14 centimetri in più rispetto al precedente primato siglato a Berlino nel 2018. Nella stessa competizione, gli Azzurri riescono comunque a comportarsi molto bene, con il giovane Marco Cicchetti sempre più sicuro dei suoi mezzi e capace di vincere la sua prima medaglia internazionale in assoluto.
Il suo bronzo vale la misura di 6,72, dietro al francese Dimitri Pavade (6,98). A fine gara il 22enne romano dichiara: “Dopo Berlino mi sono ripreso questo bronzo che mi avevano strappato all’ultimo salto. Pensavo di emozionarmi di più durante la gara, invece sono riuscito a rimanere concentrato fino alla fine. Ho piazzato un buon salto subito e questo mi ha ripagato. È la mia prima medaglia in Nazionale, sono davvero molto contento”.
Sesto posto con 6,42 per il veterano Roberto La Barbera che ha saltato con una forte infiammazione al tendine d’Achille: “Ci ho provato in tutti i modi ma dopo il riscaldamento e i primi due salti il tendine non rispondeva. Quest’anno purtroppo sto rincorrendo la condizione da febbraio dopo la rottura della tibia e altri infortuni. Ora sarà riposo assoluto per i prossimi 10 giorni”.
Buon esordio in maglia azzurra per Irbin Vicco che ufficializza la sua prima uscita internazionale con il settimo posto e un PB di 5,77: “Sono molto contento perché sono riuscito a gestire bene una gara ad altissimi livelli. L’emozione è stata tanta e io ho dato tutto quello che in questo momento posso permettermi di dare. Per il futuro farò quello che il mio corpo mi chiede, ma voglio solo continuare a migliorare”.
Il talento di UniCredit FISPES Academy, Raffaele Di Maggio chiude i 400 T20 in 50.62, sesta posizione per lui alla seconda esperienza in un Europeo: “È stata davvero dura correre di nuovo nel pomeriggio dopo il turno di qualificazione di questa mattina. Stavo bene, sono partito forte, ma loro andavano ancora più forte. Ho provato a riprenderli e ad attaccare negli ultimi 200 metri dando tutto. Purtroppo però è andata così, sono comunque contento di aver preso parte ad una competizione di così alta caratura tecnica”.
Per la Festa della Repubblica italiana è di nuovo Arjola Dedaj a far parlare di sé in quest’Europeo polacco, regalando la quarta medaglia alla compagine azzurra nella seconda giornata di gare.
Dopo aver vinto l’argento ieri nei 100, la velocista e saltatrice non vedente conquista il podio anche nel lungo T11 con un bronzo di assoluto rispetto. Inarrivabile l’ucraina Yuliia Pavlenko, oro anche nei 100, che salta 4,91, battendo l’esperta svedese Viktoria Karlsson, dietro di 21 centimetri.
L’ingresso in pedana per l’Azzurra è stato difficoltoso con i primi due salti nulli, ma già al terzo tentativo la campionessa del mondo del 2017 ritrova fiducia piazzando un 4,43 di sicurezza. Dopo un altro nullo e un 4,19 poco significante, la primatista italiana di specialità chiude la serie con il salto da medaglia di 4,49. Ma a fine gara c’è comunque delusione: “Poche soddisfazioni oggi. Non ho fatto bene come avrei voluto. Ho bisogno di lavorare ancora sulla gestione della gara a livello psicologico perché due nulli subito all’inizio mi hanno destabilizzato. Peccato, le condizioni erano perfette, le gambe giravano bene, ma non sono stata efficace per un risultato di qualità”. Ora per la plurimedagliata europea ci sarà l’ultima fatica dei 200 metri il 5 giugno: “La gara sarà tosta perché faremo due 200 in una giornata, ma io darò il massimo di me stessa”.
La pedana di Bydgoszcz ha accolto Giuseppe Campoccio, il campione europeo in carica del peso F33, questa volta chiamato alla sfida con gli F34 dopo la riclassificazione. Subito dopo ci sono state le prove del pesista F20 Cristian Lella e del giavellottista F63 Stanislav Ricci, entrambi al debutto in Nazionale. L’esordiente Laura Dotto è stata cerca di conferme della sua forma nella finale dei 1500 T20 (alle 18:34), i velocisti T44-64 Riccardo Cotilli e Alessandro Ossola hanno, invece, chiuso il programma di gare degli Azzurri conquistando, rispettivamente, il bronzo nei 100 metri T64 e T63.
Gli Europei sono trasmessi in diretta streaming sul canale Facebook di FISPES e di World Para Athletics, oppure sul canale YouTube https://youtube.com/c/
Foto Credits: Marco Mantovani/FISPES
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Fonte: ufficio stampa Fispes
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