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Pubblichiamo la prima autointervista a Amiy una ragazza toscana diversamente abile e un passione per la musica
Per iniziare a conoscerci e presentarmi a voi, chi è Amiy Graziano?
Sono nata nel 1984 in un paese a mezza strada fra Napoli ed Avellino famoso per una sua festa popolare di grande valore artistico, Nola. Dopo avervi vissuto per circa 11 anni sono emigrata in Toscana, per scelta dei miei genitori fiduciosi in un futuro migliore per noi figli e loro stesso ancora giovani. Ci siamo trasferiti, inizialmente, nella cittadina di Pescia in provincia di Pistoia, tuttora risiedo sempre in provincia di Pistoia, ma a Monsummano Terme, insieme a mia mamma Laura, mio padre Gennaro e con il cuore anche insieme ai miei fratelli Nickiy e Fernando che però per lavoro sono stati costretti ad emigrare all’estero pertanto di me si occupano i miei genitori coadiuvati per poche ore da un assistente personale riuscito ad ottenere con l’erogazione di un fondo regionale atto alla vita indipendente.
Come sono entrata in contatto con l’arte?
Fin da bambina nutrivo un grande interesse verso la musica, il canto, il teatro,il disegno e stranamente per una femminuccia una grande passione per il calcio. Ricordo che in molte circostanze, trascorrevo interi pomeriggi a giocare e correre nelle piazze e nei campi dietro un pallone insieme a mio fratello Nicky, di sera quasi sempre ad ascoltare musica in vari locali insieme ai miei genitori e fratelli ed i nostri cari amici quasi tutti giovanissimi musicisti e cantanti (Vocal Coach Massimiliano Fausto, cantante Ginea ed il cantautore Sabatino Vacchiano, la soprano Fatima Fausto ed i mitici Antonio Tomeo, Francesco Manzo ed il magnifico Marco Manzo super nel cantare Renato Zero) io ero felice di essere con loro per interagire ed imparare. Addirittura, ero con tanti di loro nelle sale prova ad ascoltare e pian piano anche a consigliare abbinamenti musicali e atteggiamenti espressivi del viso e del corpo. Insomma sono sempre stata affascinata dal mondo dell’Arte e dopo che un anomalo disgraziato evento mi ha resa tetraplegica non permettendomi più principalmente di giocare a calcio e rendendomi piu’ difficili moltissime cose. Ecco, allora il mio interesse focalizzarsi ed è accrescersi verso l’arte del canto e della recitazione. Trasmissioni come Amici sono state quelle che mi hanno fatto sognare sempre più di potermi esprimere artisticamente con l’aiuto di mani esperte purtroppo la mia disabilità mi ha però trattenuta pensando al ballo pur sapendo che alcuni disabili danzano ancora in modo armonioso ed artistico pur non possedendo più le doti fisiche che dovrebbero essere rilevanti nell’arte del ballo.
Quale è stato il mio percorso formativo?
Ho svolto la scuola Alberghiera che nulla ha a che fare con l’arte ma era quella che scelsi per stare di più a Montecatini Terme che nell’96 era ancora una cittadina frequentata da tanti artisti e colma d’arte. Mi sarebbe piaciuto molto frequentare poi il DAMS magari a Roma. Purtroppo, a causa dei miei problemi di disabilità fisica, mi sono ritrovata a studiare Scienze del Turismo dove l’esperienza più bella fu la lezione di cinema del grande e simpaticissimo Leonardo Pieraccioni. Il mio interesse perciò aumentava sempre più ma purtroppo mi sono trovata ad intraprendere e conoscere il significato e la vita del duro mondo della disabilità fisica che troppo spesso appare in tutti i campi come se si trattasse di una brutta malattia contagiosa con la quale evitare di averci a che fare credo soprattutto per la paura di essere troppo coinvolti ed inadeguati. Tristi esperienze nella ricerca di scuole normali dove io potessi colmare e completare questo mio interesse per il canto e la recitazione, esperienze che mi hanno molto segnato e non voglio nemmeno ricordare. Nonostante ciò, ho mantenuto il mio interesse verso l’Arte. Dopo continue ricerche ho ritrovato un vecchio amico ci un tempo che ritornato da Roma aveva aperto una scuola di canto e recitazione a Montecatini Terme e che alla mia richiesta di informazioni e alla mia sete di arte ha risposto dandomi la possibilità di provare a studiare, migliorare ottimizzando le mie passioni artistiche. Con il mio Vocal Coach di canto Marco Del Freo ho sperimentato e appreso, attraverso la musica e il canto, le molteplici forme espressive che anche con ridotta mobilità fisica può raggiungere livelli gradevoli e gratificanti. E tanti ancora, in particolare il grande Vocal Coach Dino Brentali ed il super Vocal Coach Michele Fischietti che hanno creduto nella mia forza di volontà, nella mia determinazione e nella mia voglia di agire di dare e mostrare al mondo intero che si può dare e mostrare al mondo interno che si può vivere, amare e gioire anche se hai una disabilità seppur lottando per una cura definitiva che una riabilitazione continuativa per vivere fisicamente al meglio, e mi seguono mi aiutano sempre. Il canto mi aiuta molto anche nella mia condizione di tetraplegica, e inoltre, mi rilassa. Vorrei esplorare il mondo artistico e catturare molti dei suoi magici e incantevoli momenti. Ecco, mi piacerebbe che questa rappresentasse per me, una grande sfida ma non di protesta o esaltazione, ma semplicemente un inno alla normalità nonostante tutto rivolto alla società odierna, e la sua natura materialistica, per la quale tanti subiscono e non si esprimono a causa della cattiva conoscenza del mondo della disabilità che appare come un mondo a se stante lontano da ogni qualsiasi passione e possibilità a svilupparla ed esprimerla a tutto il mondo. Sono sicuro che l’ incanto di quella magia che si chiama palcoscenico, che ha saputo sin da bambina regalarmi gioie ed emozioni, resterà intatto in me per sempre…. Per il Futuro spero di poter avere la gioia di vivere l’arte di qualsiasi forma sia.
Mi piace aggiungere che non sono la ragazza in sedia a rotelle che beatifica la sua condizione dicendo che tutto è bello anche da seduti, ma sono la ragazza sulla sedia a rotelle che vuole vivere appieno facendo tutto quello che puo’ riuscire a fare al massimo delle sue potenzialità non dimenticando mai che la sedia un giorno deve essere buttata via con l’aiuto e l’impegno collettivo di ogni medico e scienziato che si deve impegnare nella lotta alla cura ed alla guarigione dall’immobilità.
Ah, dimenticavo… ho deciso di partecipare al concorso Motivi Loves Music, il primo talent musicale on-line tutto al femminile. MOTIVI LOVES MUSIC, è il nome del progetto che permetterà, sia a brand che a solisti, di filmare la propria performance mentre interpretano una cover o un brano indedito che sarà poi condiviso sul sito dedicato www.motivilovesmusic.com . Le prime cento ragazze, che arriveranno in finale, saranno votati tramite social network e una giuria speciale sceglierà le otto finaliste. La sfida avverrà durante una serata live con ospite la madrina del concorso, Alessandra Amoroso. Cosa vincerà la prima classificata? Un video clip prodotto da Sony e l’equivalente di 1000 euro in capi Motivi.